domenica 20 dicembre 2015

Libertà, o del rientro in auto con le amiche sulla Olbia- SS: chiacchiere tra le gincane dei lavori in corso.

Libertà

Libertà è decisione.Libertà è un principio, un desiderio, un' ossessione.Libertà è costrizione, paura, ribellione.Libertà è un aquilone, un gioco, una canzone.Libertà è un sì, è un no,è un forse deciderò.

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giovedì 16 luglio 2015

Avvio d'estate tra cicale e sirene: sotto un cielo di stelle senza luna.

A Punta Giglio, la berta filava il suo richiamo e nessuna luna spuntava dal monte: nel cielo milioni di stelle, una cadde.

Cicala su ceppo d'albero
La notte delle sirene inizia sotto il caldo sole tramontino, ai piedi della salita di Punta Giglio. Tra i pini, un incessante frinire e, aggrappata ad un ceppo, ecco la cicala. chiara e perlacea, con le antenne aguzze e l' appiglio indolente.  Non mi era  mai capitato di vedere una cicala così da vicino. La immaginavo scura e lucida. Ma la natura ha la sua logica incontrovertibile e avrei dovuto supporre che l'insetto del trillìo diurno avesse il colore della sabbia e dei raggi di sole. E se la cicala che canta di giorno è chiara, il suo complementare notturno, il grillo, sarà di certo lui, quello scuro e lucido come la pece, come la notte. 


Tramonto a Bramassa. Alghero, Sardegna


Il sentiero si erpica in ciottoli di calcare battuto e la salita è piuttosto agevole, tra ginepri, lentischi e palme nane. Gli aghi di pino non permettono la crescita del sottobosco, qui in Sardegna e così lo sguardo si solleva tra le fronde che brillano di riflessi argentei. "Bisognerebbe riuscire a fare una foto ai profumi", afferma assorta la cara amica. Le parole e le immagini non trasmettono l'inebriante aroma pungente di resina e bacche, né la brezza salata che arriva dal mare a strapiombo. Le cicale nevrotiche continuano il loro canto  e la salita si inerpica impegnativa, tra il caldo sudato di umidità marina.

Il panorama sospende il fiato ad ogni curva e il mare, placido, richiama alla sua frescura, con un  canto sirenico di refrigerio dalla calura. Ma si continua per la traccia segnalata e si arranca lungo una pendenza più gravosa, ma accessibile: la fatica è moderata e la camminata abbordabile.  Si prosegue ancora, sino a raggiungere una casamatta che conserva ancora motti e incitamenti che si mescolano alle scritte graffitate  di amori recenti. A circa un'ora dalla partenza si raggiunge la vetta del fortino che apre lo sguardo all'orizzonte.
Punta Giglio. Alghero. Sardegna


 Non resta che puntare l'orecchio e aspettare la notte scura, quando la luce supera l'ora blu e le stelle si sparpagliano in frammenti luminosi. E solo allora, con la schiena scaldata dalla pietra del fortino e l'aria salmastra che aleggia intorno, si sente il richiamo della berta che, in questa stagione, lascia il mare, per nidificare tra gli anfratti delle grotte marine. Può anche accadere che, in attesa del canto, una stella cada dal cielo: c'è sempre tempo e luogo per un desiderio da esprimere.

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Ora blu a Punta Giglio

mercoledì 7 gennaio 2015

Della malinconia al rientro dai viaggi e altre saudade.

Ripiegamenti rannicchiati di pensieri accovacciati: raccoglimento emozionale.


Tracce di Ribellula
Salisburgo, Austria. Vista dalla fortezza (1594 mt)  Festung Hohensalzburg 
Quando si ritorna da un viaggio, bisognerebbe avere la possibilità di entrare in una camera di compensazione, per almeno un giorno, meglio due.
Una camera di compensazione che permetta di raccogliere a sé tutti i lampi di luce che si muovono dietro i nostri occhi e che riemergono alla vista della mente, fuori controllo, in disordine casuale. 

Ed è così che mi ritrovo nella mia camera di compensazione, semi isolata ma non troppo, a pensare a quanto da vedere vi sia nel mondo, al poco tempo a disposizione per farlo e all'ebbrezza che lascia, in ogni caso, il muoversi verso qualcosa, meglio ancora verso qualcuno.




viaggio Tracce di Ribellula
Innsbruck,  Alte Universität und Jesuitenkirche 

Della mia rapida visita austriaca mi rimarrà il ricordo del rigore dei luoghi, dell'ordine rispettoso della gente, dell'imponente essenzialità elegante dei palazzi.
Non il freddo; non la scarsissima padronanza della lingua; non l'improvvisata e quasi maldestra accozzaglia di strati e strati cipollati di indumenti termici, addosso.




Hall, Burg Hasegg, Castello di Hasegg





Mondo incantato di storia e di neve, di paesaggi e cultura, di sapori decisi e colori tenui: l'Austria delle fortezze e delle altitudini, dei palazzi e delle chiese, del medioevo e del barocco; della musica classica e delle marionette, delle torri e delle fontane; degli stemmi regali dove il potere spirituale e quello temporale si uniscono, dominando e predominando; dell'eco sedata dei contadini in rivolta. 




L'Austria delle Rape e delle teste coronate, dei gran balli e dei cristalli; del buon latte e del pane genuino; delle divise e dei velluti; delle segrete e dei fossati, dei muri di cinta e del sale; dei tetti dorati e dei saloni sfarzosi; delle stanze per le udienze e per i consigli, per le preghiere e per gli intrighi, nelle quali disegnare il destino del mondo e dell'Europa che era, che è e che sarà.

Hohensalzburg, stemma del  principe vescovo Leonhard von Keutschach  
Hohensalzburg, stanza delle torture
Hall, Pfarrkirche  St_NikolausCattedrale di San Nicola.

Innsbruck, alla corte di Massimiliano e Maria Teresa, Hofburg , Palazzo Imperiale
























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