giovedì 16 luglio 2015

Avvio d'estate tra cicale e sirene: sotto un cielo di stelle senza luna.

A Punta Giglio, la berta filava il suo richiamo e nessuna luna spuntava dal monte: nel cielo milioni di stelle, una cadde.

Cicala su ceppo d'albero
La notte delle sirene inizia sotto il caldo sole tramontino, ai piedi della salita di Punta Giglio. Tra i pini, un incessante frinire e, aggrappata ad un ceppo, ecco la cicala. chiara e perlacea, con le antenne aguzze e l' appiglio indolente.  Non mi era  mai capitato di vedere una cicala così da vicino. La immaginavo scura e lucida. Ma la natura ha la sua logica incontrovertibile e avrei dovuto supporre che l'insetto del trillìo diurno avesse il colore della sabbia e dei raggi di sole. E se la cicala che canta di giorno è chiara, il suo complementare notturno, il grillo, sarà di certo lui, quello scuro e lucido come la pece, come la notte. 


Tramonto a Bramassa. Alghero, Sardegna


Il sentiero si erpica in ciottoli di calcare battuto e la salita è piuttosto agevole, tra ginepri, lentischi e palme nane. Gli aghi di pino non permettono la crescita del sottobosco, qui in Sardegna e così lo sguardo si solleva tra le fronde che brillano di riflessi argentei. "Bisognerebbe riuscire a fare una foto ai profumi", afferma assorta la cara amica. Le parole e le immagini non trasmettono l'inebriante aroma pungente di resina e bacche, né la brezza salata che arriva dal mare a strapiombo. Le cicale nevrotiche continuano il loro canto  e la salita si inerpica impegnativa, tra il caldo sudato di umidità marina.

Il panorama sospende il fiato ad ogni curva e il mare, placido, richiama alla sua frescura, con un  canto sirenico di refrigerio dalla calura. Ma si continua per la traccia segnalata e si arranca lungo una pendenza più gravosa, ma accessibile: la fatica è moderata e la camminata abbordabile.  Si prosegue ancora, sino a raggiungere una casamatta che conserva ancora motti e incitamenti che si mescolano alle scritte graffitate  di amori recenti. A circa un'ora dalla partenza si raggiunge la vetta del fortino che apre lo sguardo all'orizzonte.
Punta Giglio. Alghero. Sardegna


 Non resta che puntare l'orecchio e aspettare la notte scura, quando la luce supera l'ora blu e le stelle si sparpagliano in frammenti luminosi. E solo allora, con la schiena scaldata dalla pietra del fortino e l'aria salmastra che aleggia intorno, si sente il richiamo della berta che, in questa stagione, lascia il mare, per nidificare tra gli anfratti delle grotte marine. Può anche accadere che, in attesa del canto, una stella cada dal cielo: c'è sempre tempo e luogo per un desiderio da esprimere.

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Ora blu a Punta Giglio

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