Ricordi, casualità e incontri sfiorati: alla ricerca di nuovi stimoli musicali.
«And sometimes is seen a strange spot in the sky |a human being that was given to fly.» (da "Given to fly", Pearl Jam) https://www.youtube.com/watch?v=jTCjjkvYouQ
Correva l'estate del lontano, lontano non troppo lontano... Il passato remoto come forma verbale, come tempo del racconto, mi viene quasi congeniale, rimescolando i ricordi di stupore ed incanto azzurro- turchese di quei giorni allegri.
Gli incontri, alle volte, sono ancore di salvataggio nell'ingorgo della vita; scie evanescenti di emozioni che un breve tocco è capace di dare. Alle volte anche un non- tocco ha lo stesso potere.
Strana percezione sensoriale, quella del sentirsi toccare in zone che non sono tattili, né fisico-corporali, eppure così carnali da poterle avvertire come estensioni tangibili di pelle e nervi, scricchiolanti come ossa, guizzanti come fasci di peli d'oca che si drizzano in allerta: i brividi.
Di tutti gli incontri non incontrati, quello, in particolare, lo porto con me, semichiuso in una scatola di cartone, dentro una busta di mongolfiera senza zavorra, con un veliero e una bottiglia e tanta musica, tutta la musica che ho avuto la fortuna di ricevere e che tanto mi ha arricchito.
E intanto la musica continua a girare, la buona traccia rimane: piacevoli ricordi affiorano tra le note (☼).
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